Studio dentistico Legnano: odontoiatria conservativa

L’odontoiatria conservativa ha il merito di creare le basi per il primo approccio con uno studio dentistico di Legnano o alte città e, più in generale, con l’ortodonzia.

La salute del cavo orale non si risolve con la branca dell’odontoiatria che ruota intorno alla ricostruzione di elementi dentali, ma apre a un mondo fatto di prevenzione, cure e trattamenti personalizzati.

Un dentista di Legnano o altre città specializzato in odontoiatria conservativa è un professionista che si occupa di ricostruire gli elementi dentali che hanno subito un evento traumatico e hanno perso l’originale struttura dentale.

La branca dell’odontoiatria pone il focus su tutte le patologie che possono coinvolgere i tessuti duri del dente come abrasioni meccaniche, erosioni chimiche, carie e usura dentaria (es. bruxismo notturno o digrignamento).

Interventi di odontoiatria conservativa

Lo specialista in odontoiatria conservativa punta a intervenire con un approccio poco invasivo che rispetta le strutture dentali e che intende mantenerle nel tempo.

In linea di massima il trattamento prevede la rimozione dei tessuti danneggiati e la ricostruzione degli elementi dentali attraverso l’ausilio di materiali da otturazione assolutamente compatibili con il cavo orale (cementi vetro-ionomerici o resine composite).

Il problema più comune che il dentista di Busto Arsizio o altre città viene chiamato a risolvere è sicuramente la carie dentaria.

Carie

La carie dentaria non è altro che un processo che logora i tessuti duri del dente (dentina e smalto) a seguito di una proliferazione di microorganismi, un’alimentazione ricca di carboidrati fermentabili e una certa predisposizione.

Quello che succede è che i batteri si legano allo strato di proteine della saliva e si sedimentano sulla superficie del dente captando altre forme microbiche e residui di cibo.

L’aggregato di batteri produce metaboliti a PH acido che demineralizzano lo smalto e penetrano in profondità fino alla dentina dando vita a un processo carioso.

Nei primi stadi la carie dentaria è asintomatica, si presenta come una macchia scura e può essere curata in modo veloce mentre quando il tessuto cariato interessa gli strati profondi della dentina allora il paziente può percepire una grande sensibilità agli stimoli fisici e deve curarla immediatamente.

1. Anestesia

Il paziente può essere anestetizzato mediante la tecnica tronculare (intero tronco nervoso) o la tecnica plessica (anestesia del plesso nervoso in corrispondenza dell’elemento da trattare).

2. Diga di gomma

L’intervento del dentista prevede l’uso della diga di gomma come parte integrante del protocollo operativo: isola il dente dalle altre strutture del cavo orale e impedisce possibili danni o eventuali contaminazioni di saliva o fluidi orali.

3. Preparazione cavità

La preparazione della cavità richiede l’asportazione del tessuto danneggiato e il recupero del tessuto sano adiacente.

4. Adesione

La fase di adesione consente di legare in profondità il materiale da restauro alla struttura dentaria mediante un preciso protocollo:

Mordenzatura – La procedura rimuove i residui di smalto e dentina presenti dopo la preparazione e permette di procedere con microritenzioni per l’adesione dei materiali compositi.

Disinfezione – La cavità orale viene disinfettata con clorexidina digluconato 2%.

Adesivo – L’adesivo crea un vero e proprio legame chimico tra il dente e il materiale composito.

5. Stratificazione

La stratificazione rappresenta il momento in cui la cavità viene riempita dalla resina composita e indurita mediante l’esposizione a una luce azzurra (reazione chimica che stratifica la zona).

In questa fase il dentista dedica la sua attenzione al modellamento del materiale in base agli elementi adiacenti, all’anatomia del dente e al colore dell’elemento dentario.

6. Controllo

L’ultima fase prevede il controllo del nuovo elemento dentario con il suo antagonista e l’operazione prima di rifinitura e poi di lucidatura con frese e gommini speciali.